Umbria Business School propone la terza edizione della London Immersion, l’esperienza formativa internazionale che si terrà a Londra dal 18 al 21 novembre 2025, in collaborazione con la UCL School of Management, una delle prime dieci business school al mondo.
L’iniziativa è rivolta a imprenditori, amministratori, dirigenti e figure apicali d’azienda che desiderano acquisire strumenti concreti per affrontare le sfide della leadership contemporanea, con un focus strategico sull’intelligenza artificiale, oggi tra i principali fattori di trasformazione dei grandi trend globali.
Il programma prevede:
- Partecipazione al corso executive “Leadership in Action: Inspiring, Influencing, and Integrating Change in the Age of AI”, con rilascio di Certificate of Executive Education da parte di UCL School of Management.
- Incontro riservato con Ian Moulster Microsoft EMEA Partner Marketing (ed ex Chairman UK Microsoft), durante un pranzo ospitato presso Casa Cucinelli a Londra;
- Visita al Co-Innovation Lab di TATA Consultancy Services, per esplorare le più avanzate soluzioni AI per imprese e PMI;
- Panel e momenti di networking presso sedi di eccellenza, tra cui House of Parliament – Westminster e l’Istituto Italiano di Cultura a Londra.
La partecipazione, a pagamento, è interamente finanziabile tramite i Fondi Interprofessionali (Fondimpresa e Fondirigenti).
La London Immersion è a numero chiuso. Le adesioni sono aperte fino al 20 settembre 2025.
Scarica il programma completo!
Per maggiori informazioni è possibile contattare Maria De Fazio al numero 075582741 o all’indirizzo e-mail formazione@umbriaschool.it.
Si è tenuto ieri, martedì 24 giugno 2025, nella bellissima location di Borgo degli Antichi Orti, ai piedi della Basilica di San Francesco di Assisi, il secondo incontro della community Alumni di Umbria Business School.
“Questa serata non nasce con l’intento di sviluppare competenze, ma di offrire un momento autentico di condivisione e relazione. Vogliamo creare un’esperienza che lasci un ricordo positivo e che meriti di essere condivisa. Il nostro impegno è generare valore: lo facciamo attraverso la nostra offerta formativa, unendo contenuti di qualità a luoghi significativi, come oggi qui ad Assisi. Speriamo che questa community continui a crescere e a rafforzare le connessioni tra chi ne fa parte.”, ha dichiarato durante i saluti iniziali, Riccardo Stefanelli Presidente di Umbria Business School.
Durante l’incontro sono intervenuti due ospiti d’eccezione, Cristiano Busco, Professore e Head of Global Engagement presso Luiss Business School, esperto di strategia e sostenibilità d’impresa e Leo Cisotta, General Manager di Italiacamp EMEA, responsabile del Dubai Hub for Made in Italy e Alumno Luiss, per approfondire il tema delle opportunità di business per le imprese umbre negli Emirati Arabi e nei paesi del Golfo.
Quest’ultimo che accompagna le imprese italiane nei processi di internazionalizzazione ha condiviso esperienze e scenari sul business negli Emirati Arabi, sottolineando che negli Emirati Arabi operano già circa un migliaio di aziende italiane e come il Medio Oriente rappresenti oggi un mercato in forte crescita per le imprese del Made in Italy, con ampie opportunità nei settori dell’energia, dell’agroalimentare, meccatronica, tessile e beni di lusso come la gioielleria.
L’evento è proseguito nel giardino panoramico di Borgo degli Antichi Orti, con vista sulla Basilica, con un aperitivo di networking. Un momento informale ma ricco di valore, che, anche grazie alla partecipazione di numerosi imprenditori, manager e alumni, ha favorito il dialogo e lo scambio, rafforzando lo spirito di comunità e condivisione.
La serata è stata arricchita da una degustazione guidata a cura della Cantina Monte Vibiano e dal contributo del partner Fibraweb, che ha omaggiato i partecipanti con un’iconografia originale di Assisi, simbolo della città spirituale e tecnologicamente connessa grazie all’azienda. Un gesto simbolico che celebra il dialogo tra innovazione e valori umani, testimoniando l’impegno di Fibraweb nel sostenere il territorio umbro e i suoi luoghi più iconici.
Il 12 giugno 2025, nella straordinaria cornice della Casina Pio IV in Vaticano, sede della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, si è tenuta la terza edizione del Business Ethics Summit, dal titolo “Giocare col fuoco: sfruttare l’innovazione senza bruciare il futuro”.
Il Summit ha riunito una cinquantina di stakeholder italiani e internazionali: esponenti del mondo aziendale, venture capitalist, rappresentanti delle istituzioni, accademici e artisti. Al centro del confronto, un tema urgente e universale: come sviluppare l’innovazione tecnologica, in particolare l’intelligenza artificiale, in modo etico, nel rispetto della dignità umana e dell’ambiente.
Tra i protagonisti dell’evento anche Umbria Business School, rappresentata dal suo Advisor Giuseppe Cioffi. Nel suo intervento, Giuseppe Cioffi ha sottolineato come le rapide trasformazioni tecnologiche e sociali abbiano spinto la nostra Scuola a ridefinire il proprio ruolo: non solo luogo di sviluppo di competenze, ma infrastruttura etica capace di sostenere persone e organizzazioni verso un futuro giusto, inclusivo e sostenibile.
Al centro di questa visione, la Carta dei Valori della Scuola: non un manifesto, ma una scelta concreta e condivisa, radicata nella cultura e nella spiritualità dell’Umbria – una terra che, attraverso San Francesco, ci ricorda il valore della fraternità, della minorità e della cura del creato.
“Facciamo formazione come relazione, servizio e corresponsabilità. Promuoviamo un’innovazione che potenzia il valore umano, non lo sostituisce” – ha dichiarato, concludendo con un auspicio: che le business school del futuro formano non solo manager competenti, ma Custodi del Futuro, capaci di esercitare la leadership come atto di cura verso le persone, le organizzazioni e il mondo.
Con questa partecipazione, Umbria Business School conferma il proprio impegno a promuovere un’innovazione centrata sulla persona, capace di costruire fiducia, custodire il futuro e generare impatto positivo nelle comunità.
“Quando siamo circondati dall’incertezza, può essere allettante rallentare il processo decisionale e adottare un approccio attendista. Prendersi una pausa sembra offrirci il tempo necessario per raccogliere informazioni, testare idee e ottenere un quadro più chiaro prima di agire.
Ma cosa accade quando il mondo si muove così rapidamente che l’indecisione diventa un ostacolo? Quando un pensiero obsoleto e l’immobilismo si traducono in opportunità perse e perdita di slancio?
Queste sono le tensioni fondamentali che i leader organizzativi di tutto il mondo si trovano oggi ad affrontare.”
Con queste riflessioni si apre il nuovo report Human Capital Trends 2025 di Deloitte, che ogni anno analizza le principali tendenze globali del capitale umano. L’edizione di quest’anno mira ad aiutare i leader a trovare la giusta via di mezzo tra le tensioni e il giusto equilibrio per supportare sia i risultati aziendali che quelli umani.
Basato su un’indagine condotta su oltre 13.000 leader aziendali e professionisti HR in 93 Paesi, il rapporto approfondisce temi come il ruolo dell’Intelligenza Artificiale, l’evoluzione delle strategie organizzative e le scelte necessarie per valorizzare appieno il potenziale umano.
In un contesto dominato da incertezze globali, trasformazioni digitali e aspettative in continua evoluzione, è evidente la necessità di un ripensamento radicale del concetto di leadership. Ai leader viene richiesto di saper governare tensioni sistemiche che stanno ridisegnando il mondo del lavoro: dalla contrapposizione tra performance e benessere, all’equilibrio tra automazione e competenze umane, fino al bilanciamento tra flessibilità e stabilità, tensioni destinate non solo a perdurare, ma ad accentuarsi.
Le organizzazioni devono quindi rivedere profondamente il proprio modo di operare, affidandosi a leader capaci non tanto di risolvere le contraddizioni, quanto di integrarle nei processi in modo produttivo. Vediamo, dunque, quali sono secondo il report le azioni strategiche da adottare per affrontare questa nuova realtà.
- Abbracciare le contraddizioni e guidarle con consapevolezza
La leadership non può più basarsi su una gestione lineare dei problemi. I leader devono saper navigare un ambiente complesso e ambiguo, creando spazi per l’apprendimento continuo e flessibile. La capacità di gestire le tensioni strategiche diventa un vero e proprio vantaggio competitivo.
- Riorganizzare il lavoro favorendo collaborazione e competenze
Il 63% delle organizzazioni ha eliminato ruoli rigidi, ma il 71% dichiara che gestire team distribuiti resta una sfida. È necessario costruire team autonomi ma interconnessi, promuovendo una collaborazione trasversale e abbattendo le barriere gerarchiche per favorire sinergie orizzontali.
- Integrare l’automazione in modo complementare al capitale umano
Il 76% delle organizzazioni ha introdotto l’AI, ma molte faticano a renderla un vero potenziatore del lavoro umano. La sfida per i leader è sviluppare modelli di automazione che non sostituiscano, ma amplifichino le capacità umane, facilitando l’adattamento e l’innovazione.
- Costruire una cultura centrata sul benessere come leva strategica
Solo il 17% delle organizzazioni è riuscito a bilanciare performance e benessere. I leader devono creare ambienti inclusivi e realmente orientati alle persone, promuovendo una cultura che valorizzi i bisogni individuali e riconosca il capitale umano come motore del successo.
- Investire in formazione continua e nello sviluppo di competenze relazionali
In un mondo sempre più automatizzato, le competenze tecniche devono essere accompagnate da solide abilità relazionali. La leadership deve promuovere percorsi di apprendimento personalizzati e adattivi, focalizzati su comunicazione, collaborazione, gestione dei conflitti e leadership diffusa.
In sintesi, la leadership del 2025 non è quella che fornisce risposte certe, ma quella capace di vivere e gestire l’incertezza. È una leadership che crea le condizioni per far crescere le persone e adattare l’organizzazione a un mondo in continua evoluzione. Governare le tensioni, anziché evitarle, sarà ciò che differenzierà i leader davvero efficaci nel futuro prossimo.
Prenderà il via il 23 ottobre 2025 il nuovo corso di Umbria Business School “Comunicare da Leader: strategie per ispirare e motivare il team di lavoro”, una giornata formativa dedicata a manager, team leader e professionisti che desiderano rafforzare le proprie competenze comunicative e relazionali all’interno dei contesti aziendali.
Il corso, della durata di 8 ore, guiderà i partecipanti nell’esplorazione delle basi della comunicazione efficace e offrirà strumenti concreti per utilizzare una comunicazione capace di generare fiducia, rafforzare la collaborazione e stimolare la motivazione all’interno dei gruppi di lavoro. Durante la giornata verranno affrontati i principi fondamentali per comunicare in modo chiaro e coinvolgente, attraverso l’uso consapevole del linguaggio verbale e non verbale. I partecipanti apprenderanno come rendere i propri messaggi più incisivi, porre domande che orientano le conversazioni verso risultati concreti, ascoltare con autentica attenzione ed empatia, e come costruire relazioni professionali più solide anche attraverso il linguaggio del corpo.
A condurre il corso sarà Anna Tagliapietra, consulente e formatrice con un’ampia esperienza in marketing, comunicazione strategica e miglioramento dei processi aziendali secondo i principi Lean Six Sigma. Anna Tagliapietra collabora con grandi realtà industriali e PMI, ed è docente in ambiti quali public speaking, linguaggio del corpo tecniche di vendita e apprendimento efficace.
Durante il percorso formativo, ampio spazio sarà riservato alle esercitazioni pratiche, per favorire l’applicazione immediata degli strumenti appresi. I partecipanti saranno accompagnati in un lavoro di consapevolezza e sviluppo delle proprie capacità relazionali, con l’obiettivo di diventare leader più autorevoli, empatici ed efficaci nella gestione dei team.
Per maggiori informazioni è possibile contattare Maria De Fazio ai seguenti riferimenti: T. 075582741; formazione@umbriaschool.it.
Comunicare da Leader: il potere della narrazione e l’importanza dei feedback
Il potere della narrazione: raccontare storie che ispirano
Tutti amano le storie. Fin da bambini, la nostra mente è programmata per prestare attenzione a racconti che abbiano un inizio, uno svolgimento e una fine. Le storie ci coinvolgono a livello emotivo, ci aiutano a ricordare concetti e ci invitano all’azione. Per questo motivo, la narrazione è uno strumento potentissimo nella comunicazione di un leader.
Raccontare una storia non significa inventare favole. Significa saper valorizzare episodi reali, oppure esempi metaforici, per illustrare un punto di vista, per insegnare un principio di leadership o per ispirare il team a superare un ostacolo. Una storia ben costruita può condensare in pochi minuti un insegnamento che, altrimenti, richiederebbe pagine di spiegazione teorica.
Un leader che vuole motivare il team a investire tempo ed energia in un nuovo progetto potrebbe, per esempio, raccontare di come, in passato, una scommessa simile (magari in un’altra azienda o in un’esperienza precedente) abbia portato a grandi risultati. Oppure potrebbe narrare una situazione in cui l’innovazione è nata da una piccola idea di un collaboratore poco noto, a dimostrazione che “tutti possono contribuire se ci credono davvero”.
Le storie, inoltre, sono un veicolo di valori. Se desideri che il tuo team abbracci il valore della collaborazione, puoi raccontare un episodio in cui un progetto è andato a rotoli perché i membri si facevano la guerra tra loro, oppure descrivere come un gruppo coeso abbia ottenuto un successo inatteso grazie all’unione di competenze diverse. In entrambi i casi, attraverso il racconto, stai fissando un messaggio che va oltre le parole: stai mostrando l’importanza pratica del valore che vuoi trasmettere.
Dare e ricevere feedback: un circolo virtuoso
Uno degli strumenti più potenti nella comunicazione di leadership è la pratica del feedback. Dare feedback in modo efficace significa aiutare le persone a crescere, a prendere coscienza dei propri punti di forza e a correggere le debolezze. Ricevere feedback, invece, significa accettare di non essere infallibili e aprirsi alla possibilità di migliorare continuamente.
Spesso il feedback viene vissuto come una critica, quindi generatore di ansia o persino di risentimento. In realtà, un feedback ben formulato è sempre costruttivo: parte dall’osservazione di un comportamento specifico (“Ho notato che nella riunione di ieri hai risposto bruscamente a un collega”), descrive l’impatto di quel comportamento (“Questo ha creato tensione e ha spostato la conversazione su un piano personale”) e propone soluzioni o suggerimenti (“Potresti provare a riformulare la critica in modo più gentile e basato sui fatti”). In questo modo, la critica non è mai sulla persona, ma su un comportamento circoscritto.
D’altra parte, un leader dovrebbe anche cercare feedback dai propri collaboratori. Chiedere: “Come sto gestendo le riunioni? Vi sentite ascoltati? Cosa potrei fare per migliorare la comunicazione nel team?” è un atto di umiltà e, allo stesso tempo, di grande coraggio. Dimostra che il leader non si percepisce come un “oracolo” ma come una persona in cammino, desiderosa di apprendere e migliorare costantemente.
Un consiglio pratico: stabilisci momenti ricorrenti per il feedback, invece di lasciarlo emergere solo in situazioni di crisi. Può essere un breve confronto a fine settimana o un modulo fisso nelle review mensili, in cui ognuno riceve e fornisce feedback a tutto il gruppo. L’importante è costruire un clima in cui il feedback non venga vissuto come un processo punitivo, ma come una risorsa preziosa per crescere insieme.
Anna Tagliapietra è laureata in Comunicazione internazionale presso l’Università per Stranieri di Perugia, ed ha conseguito un Master in Marketing e Comunicazione di Impresa.
Ad oggi è consulente Lean Six Sigma e si occupa di consulenza e di formazione in marketing e comunicazione strategica presso realtà industriali grandi, ma anche per le PMI. È specializzata in Lean Office per il miglioramento dei processi aziendali e nell’applicazione della metodologia Lean Six Sigma ai processi transazionali. Inoltre, è docente di tecniche di apprendimento, lettura veloce, linguaggio del corpo, tecniche di vendita e public speaking.
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Il 17 e il 24 ottobre prossimi, presso il Centro Italiano Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia, si terrà l’edizione 2025 del corso “Tecniche Avanzate di Public Speaking con Media Training“, organizzato da Umbria Business School con l’esclusiva collaborazione della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo della RAI.
Il corso sarà guidato da Alberto Castelvecchi e Corinna Lo Castro, due professionisti con un’esperienza consolidata nel campo della comunicazione e della formazione. Alberto Castelvecchi è stato Consigliere per gli Affari Istituzionali del Presidente del Senato ed è attualmente membro del Comitato Scientifico della Fondazione Leonardo. Insegna Comunicazione Efficace e Public Speaking presso l’Università Luiss Guido Carli ed è Professore Aggiunto nella faculty della Luiss Business School, dove svolge da anni un’intensa attività di formazione nei Master e nei percorsi executive, collaborando con aziende di diversi settori. È inoltre coach di comunicazione strategica presso lo Stato Maggiore della Difesa, dove affianca figure apicali nella gestione della comunicazione istituzionale.
Corinna Lo Castro docente di dizione e prossemica presso la Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo della RAI, nonché attrice e speaker di Rai Radio 3.
Il programma prevede due giornate di formazione intensiva, durante le quali verranno approfonditi vari aspetti della comunicazione: gestione del linguaggio verbale, uso efficace del linguaggio del corpo, modulazione della voce, tecniche per comunicare dati in modo chiaro e coinvolgente, utilizzo strategico delle immagini e interazione con i media.
Un elemento distintivo del corso è l’approccio altamente pratico. Le lezioni teoriche saranno accompagnate da esercitazioni nei moderni studi radiofonici e televisivi del Centro di Giornalismo di Perugia, permettendo ai partecipanti di applicare immediatamente quanto appreso in un contesto professionale e stimolante.
Il corso è a numero chiuso con posti limitati.
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Per maggiori informazioni è possibile contattare Maria De Fazio al numero 075582741 o all’indirizzo e-mail formazione@umbriaschool.it.
Umbria Business School attraverso Sistemi Formativi Confindustria Umbria (SFCU) organizza la seconda edizione del corso “AI e Customer Experience: creare esperienze digitali personalizzate, efficaci e misurabili” che si terrà il prossimo 27 giugno 2025 nell’ambito del progetto Umbria Digital Data (UDD) guidato da Confindustria Umbria.
La Customer Experience – ovvero l’esperienza complessiva vissuta dal cliente nel rapporto con il brand – può essere significativamente migliorata grazie all’intelligenza artificiale. L’AI consente di rispondere in tempo reale alle domande, riducendo i tempi di attesa e guidare il cliente nel percorso d’acquisto attraverso suggerimenti personalizzati basati sui suoi interessi o comportamenti.
Questo corso ha l’obiettivo di fornire strumenti pratici per migliorare la comunicazione digitale e rendere l’esperienza del cliente più efficace, usando al meglio dati, intelligenza artificiale e automazione. I partecipanti impareranno come coinvolgere meglio il proprio pubblico, aumentare le conversioni e fidelizzare i clienti.
Docente del corso sarà Robert Julian Smith, consulente internazionale di marketing digitale, docente presso LUISS Guido Carli e LUISS Business School, lavora con PMI e grandi aziende per integrare l’AI nelle strategie di comunicazione e vendita.
Il corso è pensato per professionisti del marketing e della comunicazione aziendale, imprenditori e manager che vogliono innovare la propria strategia digitale, responsabili commerciali e vendite, digital strategist, social media manager e chiunque voglia integrare l’AI nei processi aziendali per migliorare la relazione con i clienti.
Le adesioni saranno accettate in base all’ordine di iscrizione al portale https://confindustriaumbria-landing.dp365.it/. Per iscriversi, alla voce “selezionare il partner che erogherà il servizio richiesto” indicare “SFCU”, e alla voce “selezionare i servizi richiesti” indicare “8 – formazione collettiva a catalogo o su misura, fino a 24 ore”.
Lo staff di SFCU è a disposizione delle aziende per aiutarle a svolgere tutte le attività legate all’iscrizione al portale.
A questo link è possibile scaricare la brochure completa del corso con tutti i dettagli.
Per tutte le informazioni è possibile contattare Maria De Fazio ai seguenti riferimenti: T. 075582741; e-mail formazione@sfcu.it.
Come si costruisce un ambiente di lavoro dove le persone si sentano libere di esprimersi, dove anche il conflitto diventa un’opportunità e la collaborazione crea senso di appartenenza?
È questo il cuore del corso “Fabbricare fiducia. Un nuovo approccio alla relazione nelle organizzazioni”, promosso dalla nostra Scuola e in programma il 7 ottobre 2025, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00.
Pensato per chi vuole rendere il proprio ambiente di lavoro più aperto, partecipativo e coeso, il corso fornisce strumenti pratici per rafforzare la fiducia nei team e migliorare l’efficacia organizzativa.
Il percorso si basa sul Metodo Rondine, un approccio riconosciuto a livello internazionale che aiuta a trasformare i conflitti in occasioni di dialogo e collaborazione. Il metodo nasce dall’esperienza di Rondine Cittadella della Pace, una realtà che da anni forma leader capaci di costruire relazioni sane e durature.
A guidare la giornata sarà Stefano Isacchi, Direttore Generale di Rondine, con oltre 30 anni di esperienza in risorse umane e sviluppo organizzativo.
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Per maggiori informazioni è possibile contattare Maria De Fazio ai seguenti riferimenti: T. 075582741; formazione@umbriaschool.it.
Umbria Business School attraverso Sistemi Formativi Confindustria Umbria (SFCU) organizza la seconda edizione del corso “Intelligenza Artificiale per il Marketing: soluzioni pratiche per le PMI” che si terrà il prossimo 11 giugno nell’ambito del progetto Umbria Digital Data (UDD) guidato da Confindustria Umbria.
Il corso, della durata di 8 ore, fornirà competenze pratiche per sfruttare l’intelligenza artificiale nel marketing, permettendo di automatizzare processi e creare contenuti di qualità in modo più efficace. L’approccio operativo consentirà un’applicazione immediata delle conoscenze acquisite, ottimizzando le attività aziendali con soluzioni innovative e data-driven.
Il docente sarà Robert Julian Smith, consulente di marketing con un’ampia esperienza internazionale nell’implementazione di strategie digitali basate sull’AI. Docente presso l’Università LUISS Guido Carli e la LUISS Business School, collabora con PMI e aziende internazionali per favorirne l’espansione e l’adozione di tecnologie avanzate.
Il corso è rivolto ad operatori del marketing e della comunicazione, manager, imprenditori, responsabili commerciali e vendite, digital strategist e social media manager, nonché a chiunque voglia integrare l’AI nei propri processi aziendali.
Le adesioni saranno accettate in base all’ordine di iscrizione al portale https://confindustriaumbria-landing.dp365.it/ . Per iscriversi, alla voce “selezionare il partner che erogherà il servizio richiesto” indicare “SFCU”, e alla voce “selezionare i servizi richiesti” indicare “8 – formazione collettiva a catalogo o su misura, fino a 24 ore”.
Lo staff di Umbria Business School e SFCU è a disposizione delle aziende per aiutarle a svolgere tutte le attività legate all’iscrizione al portale.
A questo link è possibile scaricare la brochure completa del corso con i dettagli.
Per tutte le informazioni è possibile contattare Maria De Fazio ai seguenti riferimenti: T. 075582741; e-mail formazione@sfcu.it.
L’Habitat della Fiducia: il valore del conflitto nelle organizzazioni, a cura di Stefano Isacchi
In un mondo del lavoro sempre più complesso e interconnesso, il concetto di fiducia emerge come elemento centrale per costruire ambienti organizzativi sani e produttivi. Ma la fiducia non si genera spontaneamente, non è qualcosa di scontato: richiede tempo e impegno, si costruisce, si alimenta e, soprattutto, si mette alla prova nei momenti di difficoltà e conflitto. È proprio qui che nasce l’idea di un vero e proprio “habitat della fiducia“, uno spazio terzo rispetto alle persone che si relazionano, in cui il confronto e il dissenso non sono elementi distruttivi, ma fonti di crescita e innovazione.
Il conflitto è spesso visto come un problema da evitare, eppure rappresenta una componente naturale di ogni relazione e organizzazione. Differenze di opinioni, obiettivi divergenti e tensioni tra team fanno parte della quotidianità aziendale. Tuttavia, quando il conflitto è affrontato in modo costruttivo, diventa una leva strategica per stimolare la creatività, rafforzare le relazioni e migliorare la performance complessiva.
I leader aziendali hanno una responsabilità cruciale nel creare ambienti in cui la fiducia possa prosperare. Questo significa adottare un approccio che valorizzi il dialogo aperto, promuova la trasparenza e incoraggi una cultura del feedback continuo. Le organizzazioni devono sviluppare spazi in cui i collaboratori si sentano liberi di esprimere opinioni e critiche senza il timore di ripercussioni negative.
Un esempio concreto di questa visione è il Metodo Rondine, che considera la relazione e il conflitto come due facce della stessa medaglia. Attraverso un ambiente di relazione autentico, le aziende possono favorire la costruzione di un patto di fiducia duraturo tra colleghi, manager e stakeholder, creando una rete di supporto reciproco simile a quella dei trapezisti: solo lasciando la sicurezza della barra e fidandosi dell’altro è possibile realizzare evoluzioni straordinarie.
L’habitat della fiducia non è un luogo fisico, ma una mentalità che deve permeare ogni aspetto della vita personale e professionale. La fiducia non è un atto di cieca sicurezza nell’altro, ma una scelta consapevole di credere nella possibilità di comprendersi e di trovare un punto d’incontro, nonostante le differenze. Le aziende che riescono a integrare la fiducia nelle loro dinamiche interne costruiscono team più coesi, resilienti e motivati, capaci di affrontare le sfide con spirito di collaborazione.
In un’epoca caratterizzata da una crescente diffidenza, il successo non sarà più determinato solo dalla qualità dei prodotti o servizi offerti, ma dalla capacità di creare e mantenere relazioni di fiducia all’interno e all’esterno dell’organizzazione. È in questo spazio di relazione e confronto che nascono i legami più solidi e le esperienze più significative.
Stefano Isacchi. Con oltre 30 anni di esperienza nella gestione delle risorse umane e nello sviluppo organizzativo, ha ricoperto ruoli di leadership come HR Manager ed Education Manager in organizzazioni profit di diverse dimensioni e settori.
Dal 2019 è Direttore Generale di Rondine Cittadella della Pace, un’organizzazione riconosciuta a livello internazionale per il suo approccio innovativo alla gestione dei conflitti, il Metodo Rondine. Questo metodo si concentra sulla costruzione di fiducia e relazioni autentiche attraverso un mix di educazione, formazione e ricerca. Rondine forma nuove generazioni di leader capaci di promuovere dialogo, convivenza pacifica e collaborazione internazionale, creando un impatto concreto nella trasformazione dei conflitti e nel miglioramento delle relazioni organizzative e sociali.
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Sono aperte le iscrizioni al corso “Change Management. Energie e Strategie vincenti”, rivolto a dirigenti, responsabili di progetti strategici e professionisti coinvolti in percorsi di trasformazione organizzativa.
Il corso, residenziale e della durata di due giorni, si svolgerà ad Assisi, il 25 e 26 settembre 2025, e rappresenta un’occasione formativa intensiva, pratica e immersiva per affrontare il cambiamento in modo strutturato ed efficace. I partecipanti approfondiranno strumenti e metodi legati al cambiamento organizzativo, al Program Management, all’analisi culturale e alla gestione delle performance, con l’obiettivo di promuovere ambienti di lavoro positivi e adattabili.
Tra i temi affrontati vi sono la gestione di programmi complessi, la valutazione dell’impatto del cambiamento sull’organizzazione, la capacità di adattarsi e la costruzione di una cultura aziendale aperta al coinvolgimento. Ampio spazio sarà dedicato alla Change Readiness, ovvero alla preparazione dell’organizzazione ad affrontare il cambiamento in modo attivo e condiviso, superando resistenze e valorizzando le persone. Verranno inoltre proposte pratiche di mindfulness, utili per aumentare la consapevolezza, ridurre lo stress e migliorare la qualità delle decisioni.
Il corso adotta un approccio pratico e interattivo, che integra teoria, casi concreti e momenti di confronto tra i partecipanti. La prima giornata sarà dedicata a contenuti teorici, mentre la seconda unirà formazione e attività esperienziali sul territorio. Il pernottamento ad Assisi contribuisce a rendere il percorso completamente immersivo, favorendo l’apprendimento anche attraverso il contesto.
A condurre il corso saranno Franco Bertoli, mental coach, formatore ed ex capitano della Nazionale Italiana di pallavolo a Luca Costa, consulente e docente presso l’Università di Bologna e la Bologna Business School, esperto in Project e Change Management.
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In occasione del ponte del 1° maggio, i nostri uffici resteranno chiusi dall’1 al 2 maggio 2025 inclusi. Le attività riprenderanno regolarmente lunedì 5 maggio. Grazie per l’attenzione.
Lo staff
Intervista ad Alessandro Bussotti, Coordinatore della comunità manageriale HSE di Confindustria Umbria.
In occasione della Giornata mondiale sulla sicurezza sul lavoro 2025 abbiamo intervistato Alessandro Bussotti, Coordinatore della comunità manageriale HSE di Confindustria Umbria, per fare il punto sull’evoluzione del ruolo dell’RSPP, sulle principali sfide attuali e future nel mondo della sicurezza sul lavoro e sull’importanza fondamentale della formazione di qualità per la prevenzione degli infortuni.
In che modo è cambiato il ruolo dell’RSPP negli ultimi anni? Come vedi evolvere il mondo della sicurezza nel prossimo futuro?
Negli ultimi decenni il ruolo di RSPP si è modellato intorno alle nuove esigenze in tema di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro. Le innovazioni tecnologiche come la robotica e l’automazione, la sempre più cospicua presenza di personale che non parla l’italiano e adotta metodi di lavoro poco comuni, ha determinato una necessaria spinta verso la professionalizzazione del RSPP. Gli ambiti di maggior rilievo sono stati certamente quelli legati alla formazione del personale e alla comunicazione della sicurezza. L’RSPP, al giorno d’oggi, non può esimersi dall’avere conoscenze di psicologia generale e anche legate alla comunicazione.
La sicurezza è anche relazione umana efficace.
Nei prossimi anni questi aspetti saranno sempre più importanti e l’arrivo della I.A. ci costringerà a supportare le organizzazioni per la rimodulazione dei processi di lavoro. Aggiungo anche che tutte le organizzazioni si troveranno ad affrontare il grande tema dell’invecchiamento della popolazione lavorativa. L’RSPP avrà l’arduo compito di tenere la prevenzione intrinsecamente legata a tutti gli aspetti della governance aziendale.
Quali sono oggi le principali sfide per chi si occupa di sicurezza nei luoghi di lavoro?
La principale sfida è certamente quella del trasferimento ai quadri intermedi e ai lavoratori di tutti quei concetti legati alla sicurezza sul lavoro. Il primo e più fondamentale concetto è certamente quello dell’inestricabile legame tra sicurezza e generazione di valore. Questo è un legame non sono inestricabile ma anche direttamente proporzionale.
Le nuove tecnologie cambiano il modo di lavorare e monitorare il lavoro. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa evoluzione, da un punto di vista della sicurezza sul lavoro?
L’utilizzo delle nuove tecnologie porta con sé la riduzione dell’usura del corpo e permette ai lavoratori di produrre stando lontani dalle fonti di rischio. Aggiungo anche le grandi capacità di controllo dei rischi che hanno l’I.A. e la sensoristica di controllo sempre più sofisticata. Un esempio su tutti: le tecnologie di identificazione degli ostacoli che equipaggiano i mezzi industriali sono oggi degli strumenti molto utili ad evitare gli incidenti. Personalmente non vedo svantaggi rilevanti rispetto alle nuove tecnologie. Almeno per il momento.
Qual è l’errore più comune che le aziende commettono rispetto alla sicurezza?
Non capire che la prevenzione ben inserita in un’azienda è prodromica alla generazione di valore. Mi ripeto, ma credo che questo sia il problema maggiore. Ancora, purtroppo, la salute e la sicurezza sul lavoro sono considerate degli ostacoli alla gestione dei processi aziendali.
Per la tua esperienza, quanta importanza ha avuto la formazione di qualità, nella prevenzione degli infortuni, rispetto ad altre misure (es. DPI, procedure, …)?
La formazione di qualità, cioè quella che riesce a stimolare la consapevolezza dei lavoratori e dei quadri aziendali, vale molto di più di ogni procedura o DPI. È il lavoratore che, in ultima istanza, deve comprendere il senso e i principi del lavoro in sicurezza.
Cosa rende davvero efficace un percorso formativo sulla sicurezza?
L’addestramento sul campo, esempi concreti, esercizi, dati, testimonianze.
Immaginiamo di far comprendere durante una formazione cosa accade al corpo dopo una caduta dall’alto da 6mt di altezza, ad esempio.
Cosa significa per te “lavorare in sicurezza”?
Posso dire che lavorare in sicurezza significa essere liberi. Liberi dal rischio di rovinare permanente la propria vita o quella altrui e anche libertà dal rischio di distruggere un’azienda.
Il corso si terrà lunedì 13 ottobre 2025 presso la sede di Confindustria Umbria
Nel panorama odierno, caratterizzato da incertezze geopolitiche, trasformazioni tecnologiche accelerate e una crescente complessità dei mercati, l’adattabilità non è più un’opzione: è una competenza strategica. Le organizzazioni che riescono a innovare i propri modelli operativi e culturali conquistano un vantaggio competitivo reale e duraturo.
L’innovazione, tuttavia, non è solo il frutto di nuove tecnologie, ma è un modo di pensare, un’attitudine che consente ai manager di rispondere con agilità alle sfide e alle opportunità emergenti.
Questo percorso formativo è progettato per team leader, responsabili dell’innovazione e imprenditori che intendono rafforzare la propria capacità di generare idee nuove, superare i blocchi cognitivi e tradurre la creatività in risultati concreti. Attraverso laboratori esperienziali e approcci strutturati, i partecipanti apprenderanno come stimolare il pensiero laterale, favorire la collaborazione trasversale, esplorare scenari futuri e incorporare la creatività nei processi decisionali.
Il corso punta a offrire strumenti pratici per superare le rigidità organizzative, promuovere la sperimentazione e costruire ambienti di lavoro capaci di valorizzare la diversità di pensiero. I partecipanti svilupperanno competenze utili per rendere i processi aziendali più agili, coinvolgere stakeholder interni ed esterni e adottare metodologie di innovazione collaborativa.
Il corso sarà guidato da Simone Budini, socio fondatore e Responsabile d’impatto di Humanistic ESG, docente e project leader del CeSID della Luiss Business School, e docente dei Lab su Business Ethics, CSR e Sustainability.
Per maggiori informazioni è possibile contattare Maria De Fazio ai seguenti riferimenti: T. 075582741; formazione@umbriaschool.it.
Umbria Business School attraverso Sistemi Formativi Confindustria Umbria (SFCU) organizza il corso “AI e Customer Experience: creare esperienze digitali personalizzate, efficaci e misurabili”, in programma venerdì 23 maggio 2025 a Perugia, presso la sede di Confindustria Umbria.
La Customer Experience – ovvero l’esperienza complessiva vissuta dal cliente nel rapporto con il brand – può essere significativamente migliorata grazie all’intelligenza artificiale. L’AI consente di rispondere in tempo reale alle domande, riducendo i tempi di attesa e guidare il cliente nel percorso d’acquisto attraverso suggerimenti personalizzati basati sui suoi interessi o comportamenti.
Questo corso ha l’obiettivo di fornire strumenti pratici per migliorare la comunicazione digitale e rendere l’esperienza del cliente più efficace, usando al meglio dati, intelligenza artificiale e automazione. I partecipanti impareranno come coinvolgere meglio il proprio pubblico, aumentare le conversioni e fidelizzare i clienti.
Docente del corso sarà Robert Julian Smith, consulente internazionale di marketing digitale, docente presso LUISS Guido Carli e LUISS Business School, lavora con PMI e grandi aziende per integrare l’AI nelle strategie di comunicazione e vendita.
Il corso è pensato per professionisti del marketing e della comunicazione aziendale, imprenditori e manager che vogliono innovare la propria strategia digitale, responsabili commerciali e vendite, digital strategist, social media manager e chiunque voglia integrare l’AI nei processi aziendali per migliorare la relazione con i clienti.
Le adesioni saranno accettate in base all’ordine di iscrizione al portale https://confindustriaumbria-landing.dp365.it/. Per iscriversi, alla voce “selezionare il partner che erogherà il servizio richiesto” indicare “SFCU”, e alla voce “selezionare i servizi richiesti” indicare “8 – formazione collettiva a catalogo o su misura, fino a 24 ore”.
Lo staff di SFCU è a disposizione delle aziende per aiutarle a svolgere tutte le attività legate all’iscrizione al portale.
A questo link è possibile scaricare la brochure completa del corso con tutti i dettagli.
Per tutte le informazioni è possibile contattare Maria De Fazio ai seguenti riferimenti: T. 075582741; e-mail formazione@sfcu.it.
London Immersion 2025: competenze e visione per guidare imprese e organizzazioni nel contesto globale che cambia.
In un’epoca segnata da crescente incertezza geopolitica, tensioni commerciali globali e rapidi cambiamenti tecnologici la capacità di anticipare e guidare scenari complessi e in rapida evoluzione è diventata essenziale per leader e decision-maker.
È in questo contesto che nasce la terza edizione della London Immersion, il programma formativo di eccellenza promosso dalla nostra Scuola in collaborazione con la UCL School of Management, uno dei migliori atenei al mondo, in programma dal 18 al 21 novembre 2025.
La London Immersion offre a imprenditori, manager e professionisti l’opportunità di:
- comprendere i macro-trend globali: attraverso panel di discussione con esperti di fama mondiale;
- visitare aziende all’avanguardia e centri di innovazione: per toccare con mano le applicazioni pratiche delle più recenti innovazioni;
- formazione executive di alto livello: frequentare il corso executive “Leadership in Action: Inspiring, Influencing, and Integrating Change in the Age of AI”,presso la UCL School of Management e ricevere un “Certificate of Executive Education” dall’ateneo londinese.
La London Immersion rappresenta un’occasione unica per chi desidera adattarsi rapidamente ai cambiamenti in atto e prendere decisioni informate per mantenere la competitività nel mercato globale.
L’iniziativa è finanziabile con i Fondi interprofessionali (Fondirigenti e Fondimpresa).
I posti sono limitati. Per maggiori informazioni è possibile contattare Maria De Fazio al numero 075582741 o all’indirizzo e-mail formazione@umbriaschool.it.
Perché la comunicazione è tutto (o quasi)
Immagina questa scena: il responsabile di un team entra in ufficio, pronto a condividere con i collaboratori un nuovo progetto. Ha un piano in mente, alcune idee su come realizzarlo e un sacco di entusiasmo. Eppure, quando inizia a parlare, nota sguardi perplessi o assenti. Qualcuno sbuffa, qualcun altro continua a guardare il cellulare. Al termine dell’incontro, si rende conto che quasi nessuno ha colto davvero il senso di ciò che voleva trasmettere. Che cosa è andato storto?
La risposta è piuttosto semplice: la comunicazione. Questo elemento, spesso dato per scontato, è in realtà uno dei pilastri fondamentali per qualunque leader che desideri ispirare e motivare il proprio team. Non stiamo parlando solo di “passare delle informazioni”, ma di creare un canale emotivo e strategico attraverso il quale le persone possano sentirsi coinvolte, ascoltate e, di conseguenza, spinte ad agire in modo propositivo.
Essere leader, infatti, non significa soltanto avere un bel titolo sul biglietto da visita o disporre di un ufficio più grande. Significa saper guidare, e guidare significa necessariamente comunicare: dare una direzione chiara, alimentare la motivazione e costruire un clima di fiducia. Se la comunicazione fallisce, tutto il resto si sgretola: gli obiettivi diventano confusi, i collaboratori non si sentono responsabilizzati e le performance complessive calano.
Nelle pagine che seguono (e nei prossimi approfondimenti), esploreremo in profondità i diversi aspetti della comunicazione per un leader di successo. Vedremo come coltivare la capacità di ascolto attivo, come creare messaggi di forte impatto, come gestire la componente emotiva nei team e come trasformare la comunicazione in un vero e proprio strumento per moltiplicare il potenziale delle persone. Perché, che tu abbia a che fare con un piccolo gruppo di lavoro o con un’intera organizzazione, i principi base restano gli stessi: la comunicazione è il motore che accende la scintilla della leadership.
Prima di addentrarci nei consigli e nelle strategie pratiche, è importante tenere a mente due concetti chiave. Il primo: comunicare non è solo parlare, ma anche – e soprattutto – saper ascoltare. Il secondo: la comunicazione di un leader non è mai neutra. Ha il potere di accendere entusiasmo o di spegnere ogni passione. Di creare un senso di appartenenza o di generare frustrazione. La buona notizia? Possiamo allenarci, migliorare e scoprire che comunicare meglio, in fondo, significa anche diventare persone migliori.
Il ruolo della comunicazione nella leadership: oltre le parole
Quando pensiamo alla parola “comunicazione”, spesso ci immaginiamo semplicemente lo scambio di battute tra due o più persone. In realtà, la comunicazione è molto di più: include il linguaggio non verbale (gesti, espressioni facciali, postura), il tono di voce, la capacità di ascoltare in profondità e di interpretare ciò che l’altro ci sta trasmettendo.
Per un leader, la comunicazione rappresenta il ponte tra la visione strategica e l’azione concreta del team. Se non c’è chiarezza su dove si vuole andare, chi fa cosa e perché, i collaboratori si perdono in una marea di dubbi e di mezze informazioni. E una visione interessante o un obiettivo ambizioso possono restare lettera morta, perché manca la traduzione in messaggi comprensibili e coinvolgenti.
Pensiamo, ad esempio, a un’azienda che vuole lanciare un nuovo prodotto in tempi record. Il leader ha un’idea precisa in testa, sa che il mercato è maturo, ma non investe abbastanza tempo nello spiegare al team quali siano i passi da compiere e che ruolo strategico ciascuno riveste all’interno del progetto. Il risultato è una confusione generalizzata, in cui alcuni collaboratori procedono per ipotesi, altri attendono istruzioni più precise (che non arrivano), e altri ancora – pur di sentirsi utili – iniziano a occuparsi di attività magari inutili o addirittura controproducenti per la buona riuscita del lancio. Tutto ciò si traduce in rallentamenti, frustrazioni e, inevitabilmente, in un prodotto che esce tardi o con caratteristiche non adeguate alle esigenze del mercato.
Al contrario, un leader che sa comunicare in modo efficace organizza un breve incontro iniziale in cui spiega, con parole chiare e un tono appassionato, l’obiettivo finale (“Vogliamo conquistare il 10% di market share in sei mesi!”), la motivazione (“Il mercato è pronto e possiamo davvero distinguerci con le nostre competenze!”) e le azioni concrete (“Luca curerà la parte di user research, Marta gestirà il product design, Marco si occuperà dei contatti con i primi clienti pilota…”). Questa comunicazione chiara dà forma a un quadro complessivo in cui tutti si sentono importanti e orientati verso il medesimo traguardo.
Non dimentichiamo inoltre che la comunicazione di un leader deve avere un elemento emotivo. Le persone non si motivano soltanto perché “è giusto farlo” o perché “qualcuno lo ha deciso”, ma perché si sentono coinvolte e riescono a collegare le loro aspirazioni individuali con un obiettivo comune. Un buon comunicatore sa toccare corde profonde, facendo leva su valori, sfide personali e desiderio di crescere. E in un contesto aziendale, questo può fare la differenza tra un team che lavora “perché deve” e un team che lavora “perché ci crede”.
Anna Tagliapietra è laureata in Comunicazione internazionale presso l’Università per Stranieri di Perugia, ed ha conseguito un Master in Marketing e Comunicazione di Impresa.
Ad oggi è consulente Lean Six Sigma e si occupa di consulenza e di formazione in marketing e comunicazione strategica presso realtà industriali grandi, ma anche per le PMI. È specializzata in Lean Office per il miglioramento dei processi aziendali e nell’applicazione della metodologia Lean Six Sigma ai processi transazionali. Inoltre, è docente di tecniche di apprendimento, lettura veloce, linguaggio del corpo, tecniche di vendita e public speaking.
Per scoprire di più sui prossimi corsi tenuti dalla docente vai qui!
Il corso “Dal Costing al Pricing: strumenti per la gestione del prezzo e del margine” ha raggiunto il numero massimo di iscritti. Non sono più disponibili posti. Grazie per l’interesse!
Per tutte le informazioni sui nuovi corsi è possibile visitare questa pagina
È stato pubblicato l’avviso 1/2025 di Fondirigenti “Competenze per il cambiamento: guidare aziende e persone nei nuovi scenari competitivi”. L’Avviso finanzia piani formativi aziendali volti a supportare lo sviluppo delle competenze manageriali necessarie per affrontare le sfide dei nuovi scenari competitivi, in 4 ambiti:
- Cambiamenti dei mercati
- Innovazione tecnologica e digitale
- Nuovi paradigmi della sostenibilità
- Gestione attiva del capitale umano
L’avviso prevede per ogni azienda aderente la possibilità di ottenere un finanziamento massimo di € 12.500,00.
Le attività formative potranno svolgersi presumibilmente tra agosto 2025 e marzo 2026.
Umbria Business School propone alcuni percorsi formativi, che includono la possibilità di partecipare gratuitamente ad iniziative della Scuola. In particolare, sarà possibile partecipare alla London Immersion: l’esperienza formativa autunnale di quattro giorni, nata dalla collaborazione tra Umbria Business School e la UCL School of Management, il prestigioso ateneo Londinese nella top10 mondiale.
Umbria Business School e SFCU sono da subito a disposizione per assistere le aziende in tutte le fasi di realizzazione del piano: dalla raccolta ed analisi delle esigenze formative alla progettazione di percorsi personalizzati.
Le aziende potranno segnalarci il loro interesse ad aderire all’iniziativa entro il 11/04/2025.
Scarica la presentazione dell’Avviso e le nostre proposte formative!
Per tutte le informazioni è possibile contattare Maria De Fazio ai seguenti riferimenti: T. 075582741; e-mail formazione@sfcu.it.