Comunicare da Leader: il potere della narrazione e l’importanza dei feedback

Il potere della narrazione: raccontare storie che ispirano

Tutti amano le storie. Fin da bambini, la nostra mente è programmata per prestare attenzione a racconti che abbiano un inizio, uno svolgimento e una fine. Le storie ci coinvolgono a livello emotivo, ci aiutano a ricordare concetti e ci invitano all’azione. Per questo motivo, la narrazione è uno strumento potentissimo nella comunicazione di un leader.

Raccontare una storia non significa inventare favole. Significa saper valorizzare episodi reali, oppure esempi metaforici, per illustrare un punto di vista, per insegnare un principio di leadership o per ispirare il team a superare un ostacolo. Una storia ben costruita può condensare in pochi minuti un insegnamento che, altrimenti, richiederebbe pagine di spiegazione teorica.

Un leader che vuole motivare il team a investire tempo ed energia in un nuovo progetto potrebbe, per esempio, raccontare di come, in passato, una scommessa simile (magari in un’altra azienda o in un’esperienza precedente) abbia portato a grandi risultati. Oppure potrebbe narrare una situazione in cui l’innovazione è nata da una piccola idea di un collaboratore poco noto, a dimostrazione che “tutti possono contribuire se ci credono davvero”.

Le storie, inoltre, sono un veicolo di valori. Se desideri che il tuo team abbracci il valore della collaborazione, puoi raccontare un episodio in cui un progetto è andato a rotoli perché i membri si facevano la guerra tra loro, oppure descrivere come un gruppo coeso abbia ottenuto un successo inatteso grazie all’unione di competenze diverse. In entrambi i casi, attraverso il racconto, stai fissando un messaggio che va oltre le parole: stai mostrando l’importanza pratica del valore che vuoi trasmettere.

Dare e ricevere feedback: un circolo virtuoso

Uno degli strumenti più potenti nella comunicazione di leadership è la pratica del feedback. Dare feedback in modo efficace significa aiutare le persone a crescere, a prendere coscienza dei propri punti di forza e a correggere le debolezze. Ricevere feedback, invece, significa accettare di non essere infallibili e aprirsi alla possibilità di migliorare continuamente.

Spesso il feedback viene vissuto come una critica, quindi generatore di ansia o persino di risentimento. In realtà, un feedback ben formulato è sempre costruttivo: parte dall’osservazione di un comportamento specifico (“Ho notato che nella riunione di ieri hai risposto bruscamente a un collega”), descrive l’impatto di quel comportamento (“Questo ha creato tensione e ha spostato la conversazione su un piano personale”) e propone soluzioni o suggerimenti (“Potresti provare a riformulare la critica in modo più gentile e basato sui fatti”). In questo modo, la critica non è mai sulla persona, ma su un comportamento circoscritto.

D’altra parte, un leader dovrebbe anche cercare feedback dai propri collaboratori. Chiedere: “Come sto gestendo le riunioni? Vi sentite ascoltati? Cosa potrei fare per migliorare la comunicazione nel team?” è un atto di umiltà e, allo stesso tempo, di grande coraggio. Dimostra che il leader non si percepisce come un “oracolo” ma come una persona in cammino, desiderosa di apprendere e migliorare costantemente.

Un consiglio pratico: stabilisci momenti ricorrenti per il feedback, invece di lasciarlo emergere solo in situazioni di crisi. Può essere un breve confronto a fine settimana o un modulo fisso nelle review mensili, in cui ognuno riceve e fornisce feedback a tutto il gruppo. L’importante è costruire un clima in cui il feedback non venga vissuto come un processo punitivo, ma come una risorsa preziosa per crescere insieme.

Anna Tagliapietra è laureata in Comunicazione internazionale presso l’Università per Stranieri di Perugia, ed ha conseguito un Master in Marketing e Comunicazione di Impresa.

Ad oggi è consulente Lean Six Sigma e si occupa di consulenza e di formazione in marketing e comunicazione strategica presso realtà industriali grandi, ma anche per le PMI. È specializzata in Lean Office per il miglioramento dei processi aziendali e nell’applicazione della metodologia Lean Six Sigma ai processi transazionali. Inoltre, è docente di tecniche di apprendimento, lettura veloce, linguaggio del corpo, tecniche di vendita e public speaking.

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editor

04/06/2025